1 - Pianificazione delle linee guida del piano di mobilità della Città di Erbil, Kudistan (Iraq)
A partire dall'inizio del secolo XX si assiste allo sviluppo urbano e parallelamente allo sviluppo della rete infrastrutturale di Erbil. In particolare, la rete viaria urbana si è sviluppata allargandosi per circonferenze concentriche attorno alla Cittadella e alla sua espansione. Qalaa Street (che circonda la Cittadella e la delimita da sotto) è stata la prima strada anulare ad essere costruita. Negli anni '40 e '50 furono costruite poi la seconda (30 meters street) e la terza strada anulare (60 meters street) entro cui sono contenuti le principali funzioni commerciali, di affari e amministrative. A metà anni '70 è stato costruito il quarto anello (100 meters street). Queste strade sono tutte più o meno compiute, complete e si intersecano con le principali strade radiali (Salahaddin/Airport road, Pirman/Shaqlawa road, Koya road, Kirkud road, Alban road, Ainkawa road) Ad esse più recentemente si è aggiunta la 40 meters street. Negli ultimi anni, a seguito della grande crescita che ha interessato parti di città sempre più esterne si è reso necessario un ulteriore anello, la 150 meters street .
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A partire dal 2005, infatti, la Città di Erbil ha quadruplicato le sue dimensioni. Questa espansione è stata provocata dall'incremento della prosperità e dalla sicurezza dell'intera Regione, raggiunta dopo la fine della Guerra del Golfo del 2003, che ha iniziato a “sperimentare” la costruzione di nuovi quartieri residenziali di tipo occidentale, grattacieli, hotel, uffici e luoghi di divertimento, ma nel contempo ha iniziato a subire anche gli esiti di questa fase di crescita in termini di congestione del traffico, problemi ambientali, riduzione della vivibilità e qualità urbana.
Si rende, quindi indispensabile (anche in funzione di un razionale ripensamento del Masterplan 2030) la redazione di un Piano Urbano della Mobilità da intendersi come un piano strategico di medio-lungo termine, con il quale affrontare i problemi della mobilità in forma integrata e sinergica con programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del vasto territorio urbano.
1 - Tavola 1 CRESCITA INSEDIATIVA della città di Erbil
L’elaborato serve ad evidenziare come il disegno della rete viaria ad anelli abbia condizionato le fasi della trasformazione urbana.
La Cittadella - Gli insediamenti al 1944 - Gli insediamenti dopo il primo grande esodo curdo(1969) - Gli insediamenti dopo gli eventi bellici (1980) - Gli insediamenti alla fine degli anni'90 (alla caduta del regime: 2003) - La grande crescita degli ultimi 10 anni (2013)
2 - Tavola 2 TIPOLOGIE DEI TESSUTI URBANI
L’elaborato serve ad evidenziare come si siano modificati nel tempo i tessuti urbani , rilevando il diverso disegno dei quartieri
nucleo storico-cittadella - quartieri consolidati e compatti prima del 1944 - quartieri consolidati/espansione prima della caduta regime - quartieri urbani recenti sorti dopo il 2003.
3 - Tavola 3. I LUOGHI DELLO SPAZIO PUBBLICO e DELLE ATTIVITA‘
L’elaborato serve ad evidenziare la convivenza nella città di Erbil di servizi pubblici e spazi di aggregazione con una doppia identità a volte incongruente con la cultura curda e a individuare come la città abbia bisogno di mobilità differenziata per consentire di raggiungere in modo adeguato questi luoghi di offerta di servizi e attività.
2 - Parco della Serenissima
2 - Parco della Serenissima & Centro Culturale dei Gordiani |
2 - Serenissima
Cultural Park -
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L'area
si trova nella città di Roma, tra via Belmonte Castello, via dei
Gordiani, via Anagni e viale Primavera.
Il lavoro riguarda la realizzazione del Parco culturale della Serenissima, un'area verde (oggi in degrado) che deve tornare ad essere parte integrante della città. L'obiettivo principale del lavoro è la pianificazione della Casa della Città e del Centro Culturale dei Gordiani (durante la seconda parte del corso ho focalizzato la mia attenzione su quest'ultimo edificio). Il Parco è costituito da differenti aree: - Area gioco - Area di Playground - Aree pavimentate - Aree destinate al parterre verde Per rendere possibile la riqualificazione dell'area, ho utilizzato dei particolari espedienti, che ho chiamato "Cerniere Urbane" (piazze di quartiere e punti d'incontro), posizionati su ogni lato dell'area di studio. Per garantire il ricollegamento con le aree circostanti, ho scelto delle essenze arbore esistenti nelle aree esterne (come il filare di Prunus Pissardi che attraversa l'area da nord a sud, costituendo la spina dorsale dell'inter parco). Infine ho effettuato un profondo studio per quanto riguarda il posizionamento delle alberature, in modo tale da creare particolari effetti a seconda delle stagioni. Il Centro Culturale dei Gordiani è costituito da una struttura longitudinale, organizzato su due livelli e diviso in due grandi zone da un muro (elemento chiave dell'edificio), una silenziosa costituita dalla biblioteca e dalla sala lettura, l'altra più rumorosa costituita dal bar, il ristorante, le aule polifunzionali e la ludoteca. L'edificio è rivestito da pannelli colorati in metacrilato che garantiscono una particolare illuminazione ed un'ottima schermatura degli ambienti interni. |
1.
Project’s area analysis
1.1 Localization The area has an extension of 25 hectares, in the city of Rome, close to Via Casilina and Via Prenestina. Border lines are determined by Via Belmonte Castello, Via dei Gordiani, Via Anagni and Viale Primavera, for an overall perimeter of 2800 meters. It is strictly connected to three parks: Gordiani’s Mansion on the North, Centocelle’s park on the South and Mother Teresa of Calcutta’s park on the east. The work is about the planning of the Serenissima cultural park, a green area that will be linked with contiguous areas in a better way than nowadays, thanks to the underground’s new line C, already included in the new Master Plan. The zone encompasses several pre-existing buildings: seven-floor buildings and a School on the north create a barrier with the rest of the district, on the east a big market enters the area for a significant portion, but the seven-meters height difference further separates the park from the city. On the south a strong influence is exercised by the big structures of the Quaroni quarter, Via dei Gordiani isolates the area on the west. The name of the street comes from the Borgata Gordiani, a residence complex inhabited by more than 5000 poor people in the 30s; hygiene was a critical issue for those people, living in houses without private toilets. The whole area was a Campo Marzio detachment during the Roman period, where soldiers were trained at the military life. 1.2 Identification of accesses and flows The area is disconnected from the urban fabric and for this reason it’s not easy to reach it through the public transport: insufficient bus stops and only one tram line are available. The major access problem concerns the west side of the park, adjoining a desolate zone, while traffic flows are frequent on the other sides. The main entrance will be projected on one of the most frequented areas, obviously excluding the west one. 2. Serenissima Cultural Park 2.1 Goals The main goal of the work is to plan a park including two buildings: the “House of the City”, that will be the new location for the sixth-municipality of Rome, and the “Gordiani’s Cultural Centre”. Both of them have to be consistent with the designing rules used for the park’s project. To complete the second half of the course, my choice was to focus on the Gordiani’s Cultural Centre. There are some areas that have to be included in the park planning: 1. Gaming Area: fields of soccer, basket, tennis and a 1200m2 zone dedicated to skateboarding 2. Playground area: open area, no enclosures in order to stimulate kids’ creativity 3. Tree line system 4. Green zone system 5. Pedestrian ways and about 2 km of bicycle path. The parking area should be of 7700 m2 to better the park access. More precisely we will have 3000m2 for the whole park, 2000m2 dedicated to the Gordiani’s Cultural Centre and 2700m2 to the House of the City. Water is a key element of the park planning: high relevance should be given through a large central basin of 12000m2. 2.2 The Concept The idea of my planning is relinking the park with surrounding areas, through the use of so called “urban connections” settled on each side. Meeting points and squares will help me to accomplish my goal. An additional way I chose to improve this link has been the use of particular trees already existing outside, in this way I managed to create clear and visible connection. An example is the Prunus Pissardi’s line in via Agosta (north side), red trees used also in the central spine, crossing the park by the vertical direction. With the same aim the west side is characterized by a Pine wood, making continuity with the Gordiani’s Mansion. A deep study has been done on seasons to make a colour game through the chosen trees. Examples can be found on the west side, where the presence of Mimosa and Japan Trees make the area colourful; on the south I projected to plant Holm oaks, less coloured. The horizontal cut (east-west) is a pedestrian path, continuing the urban one also inside the park and creating a direct way to the new tube station. A secondary path is a vertical one (north-south), connecting the Via Gordiani’s church with the Quaroni district. Additional paths are designed near playground and gaming areas, consisting of different slopes. 3. Gordiani’s Cultural Centre With an extension of 4000 m2, the Gordiani’s Cultural Centre is made of a library, a reading room, a conference room, a restaurants, a bar, a game room and polyvalent rooms where citizens of Rome can attend courses and practice activities. 3.1 Concept and internal organization The building is covered with coloured methacrylate panels. The structure is longitudinal and organized on two different height levels (0,00 quota and 6,00 quota), influenced by the direction of the external main pedestrian path. The core edifice can be reached through a ramp, which is parallel to the pedestrian path but hided from it with a wall. Polyvalent rooms are at the ground floor, in order to make them easily accessible and linked with the wood in the south. The conference room is planned on the second floor, while the library occupies both the levels. Key component of the structure is the wall vertically dividing the whole building that creates a double concept: on the west there will be the noisy and convivial zone, consisting of the restaurant, the bar and polyvalent rooms; on the east the library and the reading room will make a silent flank. |
3 - Laboratorio di Fotografia - Where is my life - L'AquilaLavoro svolto in team per il corso di "Comunicazione e percezione visiva", tenuto dal Prof. Giorgio Stockel
Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, "La Sapienza" Università di Roma COMPONENTI DEL TEAM: Bartolucci Marco Canini Pierpaolo Cavadenti Alessio Corelli Andrea De Pasquale Antonio |
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4 - Laboratorio di Restauro
Lavoro svolto in team per il corso di "Laboratorio di Restauro", tenuto dal Prof. Tancredi Carunchio
Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, "La Sapienza" Università di Roma
COMPONENTI DEL TEAM:
Bartolucci Marco
Canini Pierpaolo
Cavadenti Alessio
Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, "La Sapienza" Università di Roma
COMPONENTI DEL TEAM:
Bartolucci Marco
Canini Pierpaolo
Cavadenti Alessio
4.1 - L'Ateneo oggi
Gli scavi iniziati nel 2006 per la costruzione della nuova metro C a Piazza Venezia, hanno portato al ritrovamento dell'Ateneo di Adriano situato in prossimità dell'antica basilica Ulpia del Foro di Traiano. Il periodo di appartenenza fu quello in ui a capo dell'Impero c'era lo stesso Adriano, durante il quale Roma raggiunse il suo massimo splendore.
Oggi, attraverso un processo di indagine e stratificazione, si è risaliti alla scoperta di varie trasformazioni che l'Ateneo ha subito con il trascorrere del tempo. Basti pensare che l'edificio con funzione di Ateneo "vive" solamente fino al tardo IV - V sec. d.C. Successivamente, fino al VI sec. d.C., venne considerato polo di attrazione perchè luogo di attività culturali . Con il passare del tempo venne spogliato dai marmi, sfruttato come vero e proprio edificio per la lavorazione metallurgica, utilizzato come Necropoli e persino come deposito di materiali di scarto. Fino al 1500 ne prendono possesso la Confraternita dei Fornai, trasformandolo in un ospedale ed infine il terremoto (in tempi più recenti) ha comportato la caduta della volta di copertura.
Oggi, attraverso un processo di indagine e stratificazione, si è risaliti alla scoperta di varie trasformazioni che l'Ateneo ha subito con il trascorrere del tempo. Basti pensare che l'edificio con funzione di Ateneo "vive" solamente fino al tardo IV - V sec. d.C. Successivamente, fino al VI sec. d.C., venne considerato polo di attrazione perchè luogo di attività culturali . Con il passare del tempo venne spogliato dai marmi, sfruttato come vero e proprio edificio per la lavorazione metallurgica, utilizzato come Necropoli e persino come deposito di materiali di scarto. Fino al 1500 ne prendono possesso la Confraternita dei Fornai, trasformandolo in un ospedale ed infine il terremoto (in tempi più recenti) ha comportato la caduta della volta di copertura.
4.2 - Il Restauro
Il progetto di restauro si è basato sulla volontà primaria di intervento diretto sull'involucro perimetrale del complesso, ossia, al recupero e alla ricomposizione di quelle parti di muro in stato di degrado e/o in mancanza totale di materiale.
Le cause di ciò sono riferibili a diverse componenti, che fanno riferimento agli agenti ambientali come ad esempio le infiltrazioni, agli agenti atmosferici come umidità, cicli di gelo e disgelo, agli agenti accidentali e agli interventi successivi all'epoca romana.
Le tecniche previste nel progetto per consentire il recupero e la possibilità di riutilizzare tale manufatto sono molteplici, fra tutte spiccano la ricomposizione in sottosquadro del materiale esistente, il consolidamento, il risarcimento delle superfici erose e le varie tecniche di "pulitura" effettuate tramite biocidi e spray d'acqua a bassa pressione. Gli interventi sono stati programmati nell'ottica di recuperare e ridare una lettura chiave contemporanea a quello che era l'aspetto dell'Ateneo.
Le cause di ciò sono riferibili a diverse componenti, che fanno riferimento agli agenti ambientali come ad esempio le infiltrazioni, agli agenti atmosferici come umidità, cicli di gelo e disgelo, agli agenti accidentali e agli interventi successivi all'epoca romana.
Le tecniche previste nel progetto per consentire il recupero e la possibilità di riutilizzare tale manufatto sono molteplici, fra tutte spiccano la ricomposizione in sottosquadro del materiale esistente, il consolidamento, il risarcimento delle superfici erose e le varie tecniche di "pulitura" effettuate tramite biocidi e spray d'acqua a bassa pressione. Gli interventi sono stati programmati nell'ottica di recuperare e ridare una lettura chiave contemporanea a quello che era l'aspetto dell'Ateneo.
4.3 - Lo Spazio
La progettazione degli interni e degli esterni della metro e dei resti dell'Ateneo che contiene è stata rivolta ad un duplice obiettivo.
In primo luogo è stata considerata la necessità di conservare e recuperare le parti emerse dagli scavi come testimonianza storica e documentale del passato nobile dell'ateneo.
In seconda battuta si è voluto però non rinunciare a trattare il sito tramite un linguaggio che lo renda fortemente ancorato alla contemporaneità e alla spazialità moderna. Da qui l'uso di volumi modellati come pieghe flesse nell'acciaio per gli esterni e materiali avanzati negli interni, come ad esempio la grande parete con LCD dell'aula nord che permette esposizioni multimediali di grande effetto senza nascondere permanentemente la parete di epoca romana retrostante.
La composizione complessiva tiene conto degli allineamenti archeologici e del tessuto storico nella scala di accesso di fronte alla Chiesa S.Maria di Loreto che, con la prospettiva della sua bucatura, ridà alla facciata ed alla cupola di Del Duca un punto di vista ravvicinato e "a raso" come era previsto prima dell'apertura di Piazza Venezia.
Gli interni, con le loro ambientazioni scure tagliate solo occasionalmente da lame di luce, vogliono invece creare un'atmosfera "speleologica" che accompagni il visitatore nella scoperta del "sottosuolo archeologico" di Roma.
Final work at "Laboratorio di Restauro" course. Architecture School "Ludovico Quaroni", "La Sapienza" University of Rome
In primo luogo è stata considerata la necessità di conservare e recuperare le parti emerse dagli scavi come testimonianza storica e documentale del passato nobile dell'ateneo.
In seconda battuta si è voluto però non rinunciare a trattare il sito tramite un linguaggio che lo renda fortemente ancorato alla contemporaneità e alla spazialità moderna. Da qui l'uso di volumi modellati come pieghe flesse nell'acciaio per gli esterni e materiali avanzati negli interni, come ad esempio la grande parete con LCD dell'aula nord che permette esposizioni multimediali di grande effetto senza nascondere permanentemente la parete di epoca romana retrostante.
La composizione complessiva tiene conto degli allineamenti archeologici e del tessuto storico nella scala di accesso di fronte alla Chiesa S.Maria di Loreto che, con la prospettiva della sua bucatura, ridà alla facciata ed alla cupola di Del Duca un punto di vista ravvicinato e "a raso" come era previsto prima dell'apertura di Piazza Venezia.
Gli interni, con le loro ambientazioni scure tagliate solo occasionalmente da lame di luce, vogliono invece creare un'atmosfera "speleologica" che accompagni il visitatore nella scoperta del "sottosuolo archeologico" di Roma.
Final work at "Laboratorio di Restauro" course. Architecture School "Ludovico Quaroni", "La Sapienza" University of Rome
5 - Laboratorio di Urbanistica
L'intervento prevede la realizzazione di 4 moli tematici, collocati ad una distanza di 200 metri l'uno dall'altro. Il molo più importante è situato a sud, vero e proprio punto di riferimento del lungolago braccianese e sul quale sorgono un infopoint ed un edificio per le attività di vela, il secondo molo è pensato come una piazza panoramica sul lago, il terzo ed il quarto si raccordano con le strutture balneari, fornedo attrezzature per lo svago ed il tempo libero, come campi sportivi, piscina e solarium.
Tutti i contenuti presenti in questo sito sono di proprietà dell'Arch. Marco Bartolucci.
Tutti i diritti sono riservati. Le immagini presenti e le sezioni di questo sito non potranno essere riprodotte, trasmesse o copiate in ogni forma senza preventiva autorizzazione scritta dell'Arch.Marco Bartolucci.
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